La ricerca

[ita] Questo nuovo progetto nasce come prosecuzione ideale del nostro precedente lavoro, Un Discreto Protagonista, in un percorso che continua a mettere in dialogo danza, scienza e mito. 

E se Un Discreto Protagonista si basava sull’origine dell’universo, e su quei processi fisici e astronomici ad essa legati e che si sono tradotti in mito, questa nuova creazione sposta l’attenzione sull’arrivo dell’uomo nella storia dell’universo, o meglio sul rapporto tra uomo e cosmo. 

Per questo progetto, dal titolo (provvisorio) That’s all Folks! abbiamo immaginato un quartetto di danzatori con cui esploreremo due diversi cammini.  In primo luogo cercheremo una “narrazione puramente fisica” attraverso schemi complessi di movimento volti a creare una struttura tematica che si dispiegherà all’interno della creazione in un processo graduale e continuo. 

Un lavoro che nasce dall’indagine su alcune forme rituali connesse ai miti di fondazione e alla cosmologia, e che operano sulla base di figure e percorsi archetipici.  Ci porremo qui su una frontiera tra irrazionale e controllo, tra logica e caos, per esplorare relazioni spaziali e dimensionali, dove ogni cosa acquista senso nel momento in cui è legata alle altre.

In secondo luogo, ci concentreremo sulla costruzione di quattro personaggi. Personaggi sospesi in uno spazio indefinito, in un luogo effimero, non fisso; una sorta di zona grigia che è il punto di non ritorno di un viaggio verso un non-luogo e un non-tempo, dove sono chiamati a sperimentare una dimensione liminale e a entrare in contatto con la propria memoria inconscia.

Questa ricerca è ispirata al concetto di “orizzonte degli eventi”, cioè quella “superficie limite oltre la quale nessun evento può influenzare un osservatore esterno”, quell’orizzonte oltre il quale nulla si può vedere e tutto collassa in una distesa infinitamente densa.  

Un confine immaginario, circolare, dove i nostri personaggi sono alla ricerca di un nuovo inizio o delle prove che esistesse qualcosa prima di ciò che conosciamo. Il nostro mondo, in effetti, potrebbe essere nato da un universo precedente, da un momento, chiamato “del rimbalzo”, dove spazio e tempo sono scomparsi: il momento in cui tutto si è dissolto in una pullulante nuvola di probabilità.. 

Come può allora da un nulla, da uno zero, nascere qualcosa?

Questo viaggio ci darà l’opportunità di interrogarci sulla natura del tempo, del movimento e dell’instabilità, in un tempo e in un luogo in cui non esiste più un asse o una prospettiva centrale, ma dove tutto intorno a noi cambia relativamente a dove guardiamo.

E, in bilico su questo confine, le nostre forze, insieme alle nostre fragilità, si rispecchieranno e si mescoleranno, provando ad imparare un po’ di più di chi siamo.

The research

[eng] This new project is conceived as an ideal continuation of our previous work, Un Discreto Protagonista, with the idea of widening the space for reflection on aspects of choreographic writing and, more generally, artistic composition, in a path that continues to get dance, science and myth to engage in dialogue.

And if Un Discreto Protagonista was based on the origin of the universe, the physical and astronomical processes linked to it and which have been translated into myth, this new creation shifts the attention to the arrival of man in the history of the universe, or rather the relationship between man and the cosmos.

For this project, entitled (provisionally) That’s all Folks!, we have imagined a quartet of dancers with whom we will explore two different paths. In the first place, we will seek a “purely physical narrative” through complex patterns of movements intended to create a thematic structure that will unfold within the work in a gradual and continuous process. 

This path will be built upon an investigation into some ritual forms related to founding myths and cosmology, which operate on the basis of archetypal figures and paths.

We will stand on a frontier between irrational and control, logic and chaos, to explore spatial and dimensional relationships, where everything acquires meaning when linked to the others.

Secondly, we will focus on the construction of four characters. These characters are suspended in an indefinite space, a fleeting, non-fixed place, a sort of grey zone which is the point of no return of a journey towards a non-place and a non-time. Here they are invited to experience a liminal dimension of the Self and to meet their unconscious and archetypal memory.

This path is inspired by the concept of “event horizon”, that “limit surface beyond which no event can affect an external observer”, that horizon beyond which we cannot see, and everything collapses into an infinitely dense expanse. An imaginary circular border, where our characters are in search of a new beginning or proof that something existed before what we know: our world in fact could have originated from a previous universe, from a moment called ” the bounce”, where space and time disappeared. The moment everything dissolved into a teeming cloud of probability.

How can something come into being from nothing, from a zero, then?

This journey will allow us to question the nature of time, motion, and instability at a time and place where there is no longer a central axis or perspective, where everything fluctuates relatively to where we look. 

We invent characters, and then demolish them, change their shape, fragment and mix them as possibilities of something completely new. 

Our vulnerabilities and strengths will reflect and mix as they teeter on that boundary, attempting to learn more about who we are.